Costruiamo il Mandala

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14 – 15 Dicembre 2019
Il termine sanscrito mandala significa “cerchio”. Le forme mandaliche sono le forme che si sviluppano intorno ad un centro. Queste sono presenti in tante tradizioni ricoprendo un ruolo mistico e rituale nell’Induismo, nel Buddhismo Tantrico tibetano, il Vajrayana, nella scuola esoterica giapponese Shingon e tra gli Indiani d’America. La sua rappresentazione esterna può assumere anche la forma di case, templi, città, piazze e altre forme architettoniche di straordinaria bellezza quali il grande stupa di Borobudur, sull’isola di Giava, in Indonesia.
Il principio del Mandala, secondo il Buddismo Tantrico, è che tutti i fenomeni fanno parte di una sola e stessa Realtà. Ed anche che le esperienze che noi facciamo, siano esse buone o cattive, gioiose o tristi, chiare od oscure, si inseriscono tutte in un’unica Totalità e la riflettono come in uno specchio. L’esistenza, secondo la prospettiva del Mandala, è un ‘Caos ordinato…’. Il caos e la confusione si producono perché le cose sorgono da se stesse, senza alcun principio esterno che decida di mettervi ordine; allo stesso tempo, tutto ciò che sorge è una espressione di estremo ordine e di intelligenza suprema, di energia risvegliata e di perfetta precisione. Le pratiche meditative, associate al principio del mandala, ci fanno scoprire che i poli della nostra esperienza di confusione e risveglio, caos ed ordine, dolore e piacere – non sono che elementi inseparabili di una visione totale della Realtà Ultima’. La cerimonia della costruzione e della distruzione del mandala é molto suggestiva. E’ un vero e proprio viaggio nel mondo spirituale. Il mandala offre al praticante la rappresenatazione di una carta geografica del mondo interiore che vuole esplorare e comprendere in ogni particolare e significativo aspetto. La sua meta è il punto di unione delle due realtà: interna ed esterna, il microcosmo e il macrocosmo. La sua realizzazione è un’esperienza pregna di magia, fascino e bellezza nella grande avventura della meditazione. Grazie a questa pratica realizziamo:
1 ‘ anicca’ che tutte le cose sono impermanenti, tutto nasce, muta e si spegne.
2 ‘vairàgya’, il non attaccamento, distacco da tutte le cose, anche dai pensieri e dalle emozioni in quanto secondo il Buddha l’attaccamento è la fonte di dukkha la sofferenza esistenziale.
3 ‘anatta’ che non c’è sostanza nelle cose, quello che ci avvince tanto strettamente il cui abbandono ci sembra così amaro non esiste in termini ultimi perché non ha un reale fondamento immutabile in quanto è privo di realtà intrinseca.
In molti bitontini è ancora vivo il ricordo della costruzione del mandala da parte di un gruppo di monaci tibetani che periodicamente tornano per il Tour Europeo della pace e della non Violenza presso il centro ManonMani, per giorni si ha la possibilità di assistere al lungo paziente e impegnativo lavoro. Il mandala cresceva giorno per giorno sotto i loro occhi. Essi vedevano i monaci seduti a gambe incrociate serenamente immersi, per ore ed ore, pienamente concentrati. Si osservava il sottile getto di sabbia cadere dal vertice del cono, sul piano a tracciarvi i delicati meandri del disegno, si intuiva l’assorbente impegno dell’operatore intento a riprodurre a memoria un modello complesso con una precisione che non ammette errori e subito dopo si ricordava che poco dopo il suo termine l’opera sarebbe stata distrutta e la sua materia restituita alla terra o al mare o al gran fiume.
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In questo seminario grazie all’amorevole guida del Maestro Mario Thanavaro disegneremo un mandala che favorirà il ritorno all’armonia e alla pace del cuore di ciascuno dei partecipanti e della stessa città.
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Nell’esperienza dell’incontro, in un’atmosfera amicale potremo ritrovare la forza di esplorare insieme aree che hanno bisogno di perdono e d’amore.
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E’ un’opportunità per guarire, andando
oltre la rigidità causata dal dolore
e le idee preconcette.
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E’ un percorso attraverso il disegno meditativo, il rilassamento,
il respiro, l’ascolto, la meditazione, la
condivisione.
Portare pennerelli colorati grandi con doppia punta
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Il mandala che disegneremo sarà l’espressione della nostra volontà
e sinergia nella costruzione della pace nel mondo
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Sulla base di circa 40 anni di esperienza meditativa sotto la guida dei più grandi maestri di saggezza del nostro tempo, Mario Thanavaro, in modo comprensibile e approfondito, presenta la millenaria pratica della meditazione in relazione alla ‘costruzione del mandala’ come uno strumento universale per ritrovare benessere e pace
Mario Thanavaro
Nato in Friuli nel 1955, inizia all’età di 22 anni un intenso periodo di formazione meditativa all’interno della tradizione dei Maestri della Foresta della Scuola Theravada.
Ordinato monaco buddhista nel 1979 in Inghilterra con il nome spirituale di Thanavaro, ha per 18 anni come maestro Achaan Sumedho. Come monaco itinerante visita la Svizzera, la Thailandia, la Birmania, l’Australia, gli Stati Uniti, l’India, il Nepal, lo Sri Lanka e Israele.
La sua ricerca spirituale lo porta allo studio di altre tradizioni; incontra e riceve insegnamenti da altri Maestri che lo colpiranno profon-damente. Dopo 12 anni di vita all’estero (Inghilterra e Nuova Zelanda) ove contribuisce alla fondazione e crescita di alcuni monasteri, nel 1990 ritorna in Italia e fonda il Santacittarama (Il Giardino del Cuore Sereno), il primo monastero Theravada nel nostro paese.
Seguono 6 anni di intenso lavoro che lo vedono Abate, Maestro di meditazione, Presidente dell’Unione Buddhista Italiana. Dopo 18 anni di vita monastica decide di proseguire il suo cammino da laico e diventa vicepresidente della Fondazione Maitreya. Attualmente è presidente della Associazione Amita Luce Infinita, che in diversi modi promuove la crescita psichica e spirituale, e conduce incontri e ritiri di meditazione in tutta Italia. E’ autore delle opere “Non creare altra sofferenza”, “Verso la luce”, “Da cuore a cuore”, “Uno sguardo dall’arcobaleno” e “Meditiamo insieme” (Edizioni Ubaldini, Roma). Per Magnanelli ha pubblicato: “La via del pellegrino”, “Perdonare per guarire”, “Dalla sofferenza alla gioia”.Con Venexia “Spiritualità olistica”. Per il Punto d’Incontro “Meditare fa bene”.

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