Nel calendario vedico c’è spazio per ogni aspetto della vita e della consapevolezza e tra le sue innumerevoli celebrazioni troviamo Pitru Paksha,  la festa degli Antenati. Due settimane speciali per ricordare da dove proveniamo e ringraziare i nostri genitori, nonni, bisnonni e tutto il nostro albero genealogico fino a dove riusciamo a ricostruirlo e anche oltre. Siamo qui grazie a loro, grazia al fatto che i nostri antenati non hanno mai mollato. Ed è meraviglioso ricordare le loro storie, i loro amori, le loro gesta, le loro preghiere. Anche l’epigenetica ci dimostra quanto siamo simili ai nostri predecessori e ci dona conferma di quanto sia importante ricordarli.
In India esistono specifici rituali vedici, per propiziare, ringraziare e pacificare i nostri antenati. Le cerimonie sono condotti da pundit che utilizzano procedure articolate di offerte e invocazioni. Per noi qui in occidente è possibile ed e importante ricordare i nostri avi con rispetto e ringraziarli.

Nelle due settimane di Pitru Paksha è come se gli spiriti dei nostri antenati venissero a visitare le nostre case e ci aiutassero a superare quegli ostacoli che ci portiamo dentro da sempre. Ricchezza, salute, rimozione degli ostacoli, benedizioni sono tutti regali che i nostri antenati vorrebbero per noi.

Da un lato gli antenati, in India, sono visti quasi come divinità che possono benedirci. Dall’ altro lato, se qualcuno di loro avesse ancora in sospeso qualche desiderio terreno, potrà senz’altro beneficiare del nostro affetto, del nostro rispetto e  del tempo che ci prendiamo per pensare a loro, con la volontà di lasciar evolvere anche loro verso la piena libertà dai dolori  passati.

Buona festa degli antenati a tutti voi!